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mercoledì 18 settembre 2019

CMU TREKKING 2019 - LA SALITA DELLE MATRICOLE AL DOI SUTHEP



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Una delle tradizioni più coinvolgenti di Chiang Mai è legata alla sua università e risale al primo anno della sua fondazione, 55 anni fa. Ogni anno i nuovi iscritti percorrono a piedi, alcuni tratti di corsa, la strada fino al wat phratat doi suthep, il tempio sulla montagna visibile da tutta la città.

Quest'anno questo straordinario rito iniziatico si è svolto sabato 14 settembre. Anche quest'anno ho seguito la partenza e la salita al wat phratat doi suthep dei primi gruppi di studenti. L'appuntamento con alcuni amici e colleghi era alle quattro del mattino davanti all'ingresso principale dell'Università su Huay Keaw Road. Nonostante l'orario ci sono già migliaia di persone e un'atmosfera carica di aspettative. Nell'attesa molti gruppi di ex studenti approfittano per fare delle foto di gruppo davanti all'insegna dell'ateneo, ogni gruppo è organizzato con maglie che riportano la facoltà frequentata e l'anno della loro partecipazione alla CMU trekking. Un gruppo molto simpatico oltre a queste indicazioni sulla schiena aveva questa scritta: "28 years and ...kilos later".

Poi l'atmosfera si carica di aspettativa, tutti vengono invitati a salire sui marciapiedi e a lasciare libera la strada. Di lì a poco ecco arrivare il primo gruppo di studenti di ingegneria lanciati in una folle corsa trasportando una sorta di baldacchino su cui è posizionata un immagine sacra. Per dare un'idea della difficoltà di questo passaggio va detto che la corsa inizia poco prima del cancello e una volta usciti devono eseguire immediatamente una svolta ad angolo retto a sinistra, mentre sono in piena velocità. La corsa è scandita da frasi di autoincitamento mentre il pubblico a sua volta manifesta il proprio sostegno ai ragazzi. 
Una volta finito il primo scaglione di studenti abbiamo iniziato anche noi il nostro cammino, ovviamente senza correre e con molta tranquillità, mentre l'alba ci attende dietro al secondo tornante, regalando una nuova immagine di Chiang Mai. Lungo la strada facilmente ai lati c'è qualche studente in preda ai crampi prontamente soccorso da un efficientissimo servizio di pronto soccorso. Non mancano poi le postazioni fisse per la distribuzione di acqua e bevande energizzanti, fazzoletti umidi, sali da inalare, ecc... 

L'atmosfera è quella di una grande festa, anche se la stanchezza comincia a pesare sulle gambe, soprattutto a causa dei livelli di umidità. Dopo otto chilometri decido che non ce la faccio ad andare oltre e dopo aver faticato non poco per trovarne uno, percorro alcuni chilometri in songtaew insieme ad altri studenti che hanno ceduto alla stanchezza.










Scendo un chilometro prima del tempio, raggiungo quindi l'ultimo tornante, quello che viene percorso di corsa dagli studenti e dai vari gruppi. L'emotività qui è molto alta e a bordo strada ci sono centinaia di persone pronte a sottolineare con urla di sostegno ogni passaggio.
 

Ogni gruppo sosta in attesa del via libera che viene dato con un sistema di cartelli mostrati da una ragazza dello staff. Alcuni gruppi prima di partire si dispongono in file ordinate, appoggiando ognuno la mano sulla spalla del vicino e scandiscono frasi che purtroppo non riesco a comprendere, ma deve essere qualciosa di molto efficace perchè affrontano quest'ultimo sforzo con straordinaria energia. Il tornante infatti è una curva ad U con una improvvisa pendenza nella seconda parte , insomma un tipico tornante di montagna thailandese.
Gli studenti corrono abbracciati con le mani che afferrano le cinture dei compagni ai lati.

 Si incitano con urla frammiste a risate, mentre le gambe sembrano correre da sole. Partono dalla zona in ombra e non appena svoltano si trovano il sole in faccia, simbolicamente può essere una bella immagine ma non deve essere facile ritrovarsi abbagliati nel momento di massimo sforzo fisico.

Una volta superato il tornante rimane un'ultima impresa: superare i trecento gradini della scalinata di ingresso al tempio, già in condizioni normali può essere stancante, figuratevi dopo 11 chilometri in salita. Personalmente quest'anno ho desistito, mentre i miei compagni di avventura hanno affrontato anche quest'ultimo sforzo. Gli studenti salgono per le classiche devozioni e per ammirare il magnifico panorama.



[ENGLISH VERSION]

One of Chiang Mai's most engaging traditions is linked to its university and dates back to the first year of its foundation, 55 years ago. Every year, the new students walk along the road to the wat phratat doi suthep, the temple on the mountain that can be seen from all over the city.
This year this extraordinary rite of initiation took place on Saturday 14 September. Also this year I followed the departure and the ascent to the wat phratat doi suthep of the first groups of students. The appointment with some friends and colleagues was at four in the morning in front of the main entrance of the University on Huay Keaw Road. Despite the schedule there are already thousands of people and an atmosphere full of expectations. In the meantime many groups of former students take advantage of the opportunity to take group photos in front of the university sign, each group is organized with jerseys that show the faculty attended and the year of their participation in the CMU trekking. A very nice group in addition to these indications on the back had this inscription: "28 years and ...kilos later".

Then the atmosphere is bursting with expectation, everyone is invited to climb on the sidewalks and leave the road clear. Shortly after, the first group of engineering students arrived, launched into a crazy race carrying a sort of canopy on which a sacred image is placed. To give an idea of the difficulty of this passage, it must be said that the race starts just before the gate and once out they must immediately make a right angle turn to the left, while they are at full speed. The race is marked by phrases of auto-incitement while the public in turn expresses its support to the boys.

Once the first group of students had finished, we too began our journey, obviously without running and with a lot of peace of mind, while the sunrise awaits us behind the second turn, giving us a new image of Chiang Mai. Along the way easily to the sides there is some student in the grip of cramps promptly rescued by a very efficient first aid service. There are also fixed stations for the distribution of water and energizing drinks, wet handkerchiefs, salts to be inhaled, etc. ...

The atmosphere is that of a big festival, even if the tiredness starts to weigh on the legs, mainly because of the humidity levels. After eight kilometers I decide that I can not go any further and after having worked hard to find one, I travel a few kilometers in songtaew with other students who have succumbed to fatigue.

I go down a kilometer before the temple, then I reach the last hairpin bend, the one that is run by the students and the various groups. The emotion here is very high and at the roadside there are hundreds of people ready to emphasize with screams of support every step.

Each group stops waiting for the green light that is given with a system of signs shown by a girl of the staff. Some groups, before leaving, arrange themselves in orderly rows, placing each one of them on the shoulder of the neighbour and they mark phrases that unfortunately I cannot understand, but it must be something very effective because they face this last effort with extraordinary energy. The hairpin bend is in fact a U-shape with a sudden slope in the second part, in short a typical Thai mountain hairpin bend.

The students run hugging each other with their hands grasping the belts of their classmates at the sides.
They incite themselves with screams mixed with laughter, while their legs seem to run alone. They start from the shaded area and as soon as they turn they find the sun in their faces, symbolically it can be a beautiful image but it must not be easy to find oneself dazzled in the moment of maximum physical effort.

Once you have passed the hairpin bend, there remains one last feat: to overcome the three hundred steps of the staircase leading to the temple, already in normal conditions it can be tiring, imagine yourself after 11 km uphill. Personally this year I gave up, while my fellow adventurers have also faced this last effort. The students go up for the classic devotions and to admire the magnificent panorama.

lunedì 27 maggio 2019

WAT PHRATHAT DOI SUTHEP

Il tempio simbolo della città di Chiang Mai è il Wat Phratat Doi Suthep che si trova sulla montagna omonima a circa dieci chilometri dal centro.
Le sue guglie dorate sono visibili da quasi tutta la città e  l'intera montagna che lo ospita, il Doi Suthep, è considerata sacra e soggetta a particolari vincoli edilizi per questa sua caratteristica. Almeno due volte all'anno si svolgono delle imponenti processioni che dai piedi della montagna salgono fino al tempio. Tra la seconda settimana di maggio e primi di giugno, in occasione della festa Vesak, migliaia di persone percorrono a piedi i dieci chilometri in salita partendo nel tardo pomeriggio e arrivando intorno alle 23:00, godendosi così la visita al tempio con la luna piena. Mentre in settembre si svolge una più spettacolare processione degli studenti dell'Università di Chiang Mai, un rito di passaggio dedicato alle matricole.
Ogni anno almeno diecimila persone prendono parte a questo evento, la partenza è intorno alle tre del mattino e l'arrivo coincide con l'alba ed è davvero molto suggestivo.

In entrambi i casi ai lati della strada si trovano stand dove vengono offerti ai partecipanti cibo e  bevande gratuitamente .

Ma se non siete particolarmente atletici o devoti non preoccupatevi, al tempio si può salire in qualsiasi periodo dell'anno anche con i mezzi pubblici e motorini. Potete andare con i Song-Thaew, ovvero i pulmini rossi onnipresenti a Chiang Mai. Quelli diretti al Doi Suthep partono principalmente da due postazioni, dal centro città nei pressi del Wat Phra Singh, oppure nei pressi dell'entrata principale della Chiang Mai University. Il prezzo può variare in base al tempo che siete disposti ad aspettare nel senso che il Song-Thaew parte quando è pieno, se avete fretta potete chiedere di partire prima facendovi carico ovviamente di pagare per i posti rimasti vuoti. Fate attenzione però perchè spesso gli autisti non parlano inglese e questo può far nascere delle incomprensioni. Un mezzo che grazie all'app corrispondente vi consente di superare il problema della barriera linguistica è GRAB. Facile da usare e ormai molto diffusa. Potete chiamare il vostro autista da qualsiasi punto della città e farvi accompagnare sul Doi Suthep per la visita al tempio. 

In realtà il tempio è solo la tappa finale del percorso, perchè lungo la strada ci sono diversi siti che meritano una sosta. Nel caso partiate dall'ingresso dell'università in Huay Keaw rd. il primo punto di interesse è a circa un chilometro di distanza: il monumento in onore di Kruba Sirivichai
, un santo monaco promotore della costruzione della strada che dalla città sale lungo la montagna. A sinistra del monumento una breve strada di accesso conduce alla cascata Huay Keaw.
La visita alla cascata è consigliabile nel periodo da maggio fino a febbraio ovvero quando la portata d'acqua è maggiore a causa delle frequenti piogge. In ogni caso una passeggiata nei boschi, lungo i sentieri ben segnalati è sempre piacevole e rilassante. Ma a questo mi riservo di dedicare un post specifico in futuro.
Quindi dopo questa prima sosta si può proseguire il tour per fermarsi al Wat Phalat un tempio costruito sopra il percorso del torrente con una bella vista panoramica sulla città. Il Wat Phalat è immerso nella natura tra cascate d'acqua e foresta. Qui si puo' ammirare il più antico pozzo di Chiang Mai. Attualmente ci sono ancora parti del tempio in costruzione ma in ogni caso è uno dei posti ideali per meditare e recuperare energie.

Una volta tornati sulla strada principale si puo' riprendere il percorso e raggiungere finalmente il Wat Phratat Doi Suthep. Una volta qui dovrete affrontare la scalinata di oltre trecento gradini per raggiungere l'ingresso del tempio.
Ma nel caso abbiate difficoltà a fare le scale potete utilizzare un comodo ascensore. Il tempio si caratterizza per un percorso che possiamo definire più esterno, con anche delle ampie terrazze panoramiche e uno interno al chiostro dove ammirare un bellissimo chedi dorato oltre alle diverse sale del tempio. Di solito è sempre presente almeno un monaco disponibile a benedirvi con acqua benedetta e legandovi al polso un piccolo filo di cotone bianco.
In questa occasione potete anche avere un colloquio con il monaco nel caso parli un po' di inglese. Vi verrà chiesta una piccola offerta per la benedizione.

Al Wat Phratat Doi Suthep è possibile anche trascorrere alcuni giorni nel Doi Suthep Vipassana Center  per un ritiro di tipo spirituale. 

Personalmente sono stata molte volte in visita al Wat Phratat Doi Suthep è sempre una bella gita e soprattutto durante il periodo estivo è molto gradevole in quanto l'altitudine è di 1000 metri e la temperatura è di qualche grado inferiore rispetto alla città. 



giovedì 2 maggio 2019

CHIANG MAI UNA CITTA' NUOVA - CHIANG MAI A NEW CITY




(SCROLL DOWN FOR ENGLISH)

Una città il cui santuario più venerato e frequentato è appena fuori dal centro sulla collina, ben visibile da qualsiasi punto si abiti. Una città il cui centro storico è nettamente delimitato da mura antiche.
Una città sede di una delle università più imporanti del paese. Una città di pianura annidata ai piedi dei monti, insomma quasi "una vecchia signora dai fianchi un po' molli col seno sul piano padano ed il culo sui colli". Perchè non della rossa Bologna sto parlando ma di Chiang  Mai, "rosa del Nord", e "città nuova" è la traduzione letterale del suo nome. Io ho vissuto Bologna e ora vivo Chiang Mai, uso "vivere" in modalità transitiva perchè credo sia il modo corretto per descrivere l'essere parte del luogo in cui si abita. Ci sono città che più di altre hanno una personalità propria e un comune sentire, per me, italiana, percepire l'animo di Bologna fu più facile ma è molto bello sentire ogni giorno di più anche l'animo di Chiang Mai. Questa città fu capitale dell'impero Lanna dal 1296 al 1775 D. C., fiera nel suo isolamento geografico, storicamente rappresenta uno dei primi esempi di città stato, capitale di una confederazione costituita da altre cittadine. Tuttora la parola Lanna denomina una serie di imprese locali e la sua popolazione è fiera di essere erede del regno da "un mlione di campi di riso", traduzione del temine "Lanna".
















(ENGLISH VERSION)

A city whose most venerated and frequented shrine is just outside the centre on a hill, clearly visible from wherever you live. A city whose historic centre is clearly marked by ancient walls.

A city with one of the country's most important universities. A city on the plains nestled at the foot of the mountains, in short almost 'an old woman with soft hips, her breasts on the Po plain and her ass on the hills' (F. Guccini). Because I'm not talking about red Bologna, but Chiang Mai, the "rose of the North", and "new city" is the literal translation of its name. I have lived Bologna and now I live Chiang Mai. I use "live" in transitive mode because I think it is the correct way to describe being part of the place where you live. For me, as an Italian, it was easier to perceive the soul of Bologna, but it is very nice to feel the soul of Chiang Mai more and more every day. This city was the capital of the Lanna empire from 1296 to 1775 AD. Proud of its geographical isolation, it is historically one of the earliest examples of a city-state, capital of a confederation of other towns. To this day, the word Lanna is used to refer to a number of local businesses and its people are proud to be heirs to the kingdom from 'a million rice fields', a translation of the word 'Lanna'.


PA BONG PIANG - la foschia come attrazione PA BONG PIANG - mist as an attraction

 [SCROLL DOWN FOR ENGLISH] Dalla metà degli anni dieci ha iniziato a farsi conoscere come meta turistica una località annidata sul doi Intha...