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Vivendo in Thailandia prima o poi si avrà a che fare con i fantasmi che la abitano. La cultura religiosa locale è un buddismo di tipo Theravada ma ibridizzato con elementi animistici e induisti. Ogni thailandese è in grado di raccontarvi non solo le storie più famose che si tramandano da generazioni ma anche esperienze personali. Molti di loro però sono restii a rendervi partecipi dei loro racconti, perchè non si può parlare di fantasmi per gioco, si rischia in questo modo di evocarli. Ci sono anche dei giorni della settimana in cui non si deve prendere questo argomento e in particolare in occasione di qualsiasi festività dedicata a Buddha.
In un post precedente ho dato alcune informazioni in merito alle Case degli Spiriti e di come quindi sia quotidiano e diffuso tale rapporto con i loro residenti. Ma i thai sono abituati anche alla narrazione di altri tipi di fantasmi, davvero terribili e crudeli, per lo più di sesso femminile. La più conosciuta e anche la più rappresentata in film e serie televisive è Mae Nak, il cui solo nome è in grado di suscitare spavento nei vostri interlocutori. La storia inizia nel XVIII secolo, durante il regno di Re Mongkut. Nak era una bellissima donna e viveva in un villlaggio nella foresta. Da poco sposata con Mak, viveva in una delle tipiche case in legno affacciata su un canale, utilizzato anche come via di comunicazione. La loro vita viene descritta in modo bucolico come ogni vita di villaggio nella foresta. Finchè non giunse la chiamata alle armi per tutti gli uomini del villaggio, proprio quando Nak era incinta del primo figlio. Alla partenza Mak le promise che sarebbe tornato in tempo per vederlo nascere. Ma rimase ferito gravemente, venne curato in un monastero per lunghi mesi e non appena si sentì meglio iniziò a progettare il suo ritorno a casa. Uno dei monaci era veggente ed esorcista e lo esortò a rimanere nel monastero e prendere i voti, ma la proposta agli occhi di Mak apparve assurda e inaccettabile. Si affrettò così a tornare a casa dalla moglie e dal figlio che ormai era nato. Arrivando al villaggio verso sera vide sua moglie con il bambino in braccio mentre come ogni giorno scrutava il fiume nella speranza di vederlo tornare. La casa era perfetta, sua moglie e suo figlio bellissimi...ma erano in realtà morti. Era accaduto infatti che la bella Nak non avesse superato il parto e anche il bambino non era sopravvissuto. Gli abitanti del villaggio avevano preso tutte le precauzioni per evitare che potessero tornare come revenant cucendo le loro bocche con degli aghi e seppellendoli lontano dal villaggio. Ma i loro sforzi furono vani. Ora Nak aveva fatto un incantesimo e il marito la vedeva bella e giovane come quando si erano lasciati e anche la casa era in buono stato e ben curata, ma in realtà ormai fatiscente e abbadonata.
Nel frattempo Nak stava terrorizzando il villaggio uccidendo quanti riteneva responsabili della sua morte e chiunque si avvicinasse per avvisare il marito di quello che stava accadendo. Ma nonostante tutto fu poi lei stessa a tradirsi. Mentre preparava il pranzo non si accorse della presenza del marito e, quando un frutto cadde sotto al pavimento della capanna, per raccoglierlo allungò un braccio fino al livello inferiore. Immediatamente l'incantesimo fu rotto e l'uomo si accorse di quale fosse la realtà che lo circondava. Corse a rifugiarsi in un tempio vicino, infatti i fantasmi e i demoni non possono entrare negli edifici sacri. La furia di Nak allora travolse ancora una volta gli abitanti del villaggio, colpevoli di aver aiutato la fuga del marito. La situazione divenne così insostenibile che venne chiamato in causa un grande esorcista, questi pregando sulla tomba di Nak riuscì ad imprigionarne lo spirito in una giara che venne gettata in fondo al fiume. Purtroppo la soluzione fu solo temporanea. Alcuni pescatori, ignari di cosa fosse, casualmente recuperarono la giara e l'aprirono, liberando nuovamente lo spirito di Nak. Di fronte alla nuova ondata di violenza contro il villaggio un santo monaco decise di venire in soccorso degli abitanti. Fece riesumare i cadaveri della donna e di suo figlio. Lo spirito venne colto da una struggente nolstalgia alla vista del suo corpo e di quello del suo bambino e pianse. Iniziò poi un lungo colloquio con il monaco e in alcuni momenti i toni furono anche molto duri. Infine, grazie alla promessa che in una prossima reincarnazione lei e Mak sarebbero potuti essere felici insieme e anche a rituali particolari contro gli spiriti irati, il fantasma venne neutralizzato. Il monaco allora ordinò di togliere dall'osso frontale del cadavere un frammento ovoidale dove riteneva che risiedesse lo spirito, lo prese e lo avvolse in un pezzo di tela e lo legò alla sua cintura. Secondo i racconti popolari tale cintura passò di mano in mano, fino a giungere alla famiglia reale che ne sarebbe ora la depositaria e custode.
A Bangkok le hanno anche dedicato un piccolo tempio, dove i fedeli offrono abiti eleganti e giocattoli, chiedendo protezione per la gravidanza o per il servizio di leva. Ovvero esattamente ciò che è mancato a lei e a suo marito. Il tempio ricostruisce gli spazi di una abitazione e di fronte ad un televisore sempre acceso è posta una statua di Mae Nak con un bambolotto che rappresenta suo figlio. Si ritiene che gli abiti eleganti e la televisione distraggano il suo fantasma dal portare ancora morte e distruzione e la stessa funzione hanno i giocattoli regalati al bambino.
Evidentemente non ho foto mie per completare questo post e inserisco allora l'immagine di un piccolo e interessante libro in italiano, che anni fa trovai per puro caso in una libreria di Bologna, completamente fuori posto e lo considerai quasi un segno del destino. Se l'argomento sarà di vostro gradimento seguiranno altri post dedicati ad altre tipologie di fantasmi.
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Non è mia intenzione censurare alcun tipo di commento che rispetti le norme del dibattito civile e rispettoso. Però è mio dovere ricordare che in Thailandia vige una legge sulla Lesa Maestà molto severa. Per tanto siete invitati ad evitare qualsiasi commento sui re presenti, passati e futuri, e anche su qualsiasi membro della famiglia reale.