giovedì 25 giugno 2020

LA FINE DI UN'ERA: CHIUDE LA SCALA DI BANGKOK - THE END OF AN ERA: THE BANGKOK'S SCALA CLOSES

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Il post di oggi è dedicato ad un luogo dove non sono mai stata, che ho solo visto dall'esterno, ma del quale conoscevo il ruolo come punto di riferimento per gli amanti del cinema. Si tratta dell'ultimo cinema a sala unica della Thailandia: La Scala di Bangkok, inaugurato nel 1969 la cui denominazione era ovviamente ispirata al celebre teatro milanese. La Scala chiuderà definitivamente il 5 luglio. Sono rimasta molto colpita per la scelta dei film da proiettare nell'ultimo giorno di attività:
Due film e due documentari e i due film sono entrambi di autori italiani e mi sembra sia davvero simbolicamente struggente che l'ultima proiezione sia dedicata a (Nuovo) Cinema Paradiso di Tornatore. 

La Scala ha svolto un ruolo importante prima come cinema popolare con i suoi mille posti e poi ritagliandosi uno spazio per la proiezione di film retrò e di nicchia ma sempre a prezzi più bassi rispetto ai vari multisala dei centri commerciali.

Indubbiamente al suo fascino ha contribuito la sua particolare architettura ispirata all'art decò, enfatizzata nella hall dove delle eleganti colonne si uniscono in un soffitto a volte, notevoli anche le due rampe di scale che conducono al secondo piano sormontate da un gigantesco lampadario a cinque livelli di fattura italiana. 

La sua chiusura è dovuta a progetti che l'università Chulalongkorn, proprietaria del terreno dove sorge il cinema, sta realizzando. Dispiace davvero perdere un luogo storico che ha contribuito a far conoscere il cinema d'autore sia internazionale sia thailandese.

Lo storico del teatro Philip Jablon in una intervista al giornale Coconuts Bangkok ha affermato:

"La chiusura della Scala segnerà la fine di un impero cinematografico a conduzione familiare che un tempo dominava il settore delle rassegne cinematografiche in Thailandia. Il grande vecchio teatro è l'ultimo palazzo cinematografico del paese e probabilmente il miglior cinema rimasto nel sud-est asiatico. È davvero la fine di un'era"
[ENGLISH VERSION]


Today's post is dedicated to a place where I've never been, that I've only seen from the outside, but whose role I knew as a reference point for film lovers. This is the last cinema with a single theatres in Thailand: La Scala in Bangkok, inaugurated in 1969, whose name was obviously inspired by the famous Milanese theatre. La Scala will close definitively on 5 July. I was very impressed by the choice of films to be shown on the last day of activity:

 
Two films and two documentaries and the two films are both by Italian authors and I think it's really symbolically heartwarming that the last screening is dedicated to Cinema Paradiso by Tornatore. 

La Scala played an important role first as a popular cinema with its thousand seats and then carving out a space for the screening of retro and niche films but always at lower prices than the various multiplexes in the malls.

Undoubtedly a contribution to its charm has been made by its particular architecture inspired by art deco, emphasized in the lobby where elegant columns join in a vaulted ceiling, also noteworthy are the two flights of stairs leading to the second floor surmounted by a giant chandelier with five levels of Italian workmanship.

Its closure is due to projects that Chulalongkorn University, which owns the land where the cinema is located, is carrying out. It's a real shame to lose a historic place that has helped to raise awareness of both international and Thai auteur cinema.

Theatre historian Philip Jablon said in an interview with Coconuts Bangkok newspaper:
“[T]he closure of the Scala will mark the end of a family-run movie theater empire that once dominated the movie exhibition market in Thailand. The grand old theater is the country’s last operating movie palace and arguably the finest movie theater left in Southeast Asia. It’s truly the end of an era”.

mercoledì 17 giugno 2020

QUELLA BOTTIGLIA DI PROSECCO - THAT BOTTLE OF PROSECCO

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Vi ricordate il post sulla prima cosa che avrei fatto una volta finita la quarantena?
Ecco qui il video che testimonia l'apertura della famosa bottiglia prosecco rimasta nel mio frigo fin dal 18 marzo 2020, giorno del mio compleanno. Questo perchè stiamo tornando alla normalità e sabato scorso era l'ultimo giorno in cui era in vigore il coprifuoco. Ebbene si, è stato davvero uno dei migliori prosecchi possibili!!!

Remember the post about the first thing I was going to do once the quarantine was over?
Here is the video that witnesses the opening of the famous prosecco bottle left in my fridge since March 18, 2020, my birthday. This is because we are returning to normal and last Saturday was the last day the curfew was in effect. Well yes, it really was one of the best prosecco!!!!

martedì 2 giugno 2020

SAMOENG LOOP - MILLEMILA SFUMATURE DI VERDE E DI AZZURRO - THOUSAND THOUSAND SHADES OF GREEN AND BLUE



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Domenica 31 maggio era l'ultimo giorno di una promozione che prevedeva l'ingresso gratuito al Queen Sirikit Botanic Garden.
Così in tarda mattinata sono partita in direzione nord, la strada verso la Mae Sa valley attraversa Mae Rim ed è costellata da un notevole numero di attrazioni di diverso tipo, compreso Bungee Jumping, Tiro a Segno, Centri per le scimmie, zoo per gli insetti, uno dei più grandi centri per gli elefanti. Tutto questo non a caso, si trattava di un progetto di sviluppo turistico sponsorizzato dall'ex primo ministro Thaksin Shinawatra che dopo l'ampliamento dell'aereoporto di Chiang Mai voleva creare una sorta di polo di attrazione per turisti in cerca di emozioni alternative ai soliti parchi divertimenti o alle spiagge del sud.  
Il Queen Sirikit Botanic Garden è una delle ultime attrazioni, uno splendido giardino botanico che merita più di una visita anche perchè difficilmente riuscirete a visitarlo nella sua interezza in una volta sola. All'interno ci sono delle serre incredibili con qualsiasi tipo di piante tropicali e perfino una cascata d'acqua. 
Ieri il mio obiettivo era percorrere la canopy walking, un percorso sospeso ad una altezza di 20/25 metri per poter guardare gli alberi dalla parte della cima.
Arrivo intorno a mezzogiorno, superati i controlli, misurata la febbre e registrato il mio ingresso tramite il QR Code, raggiungo la canopy walking, ha una lunghezza di circa 500 metri, ne percorro una ventina scattando qualche foto e poi...si aprono le cataratte del monsone. L'attrazione viene chiusa e non si sa quando riaprirà. Impossibile pero' pensare di poter riprendere la strada di casa sotto tutta quell'acqua. Mi riparo di fianco allo stand dedicato alla vendita di piantine e per oltre un'ora posso solo osservare la pioggia e ascoltarne il suono. 
 Poi quando inizia a smettere, coperta con tre impermeabili soprattutto per proteggere la borsa con la macchina fotografica, riprendo il motorino e invece di tornare indietro per la stessa via decido di proseguire aventurandomi nel cosidetto loop di Samoeng. Una strada già bella di suo, in mezzo al verde della foresta, mi regala uno spettacolo d'eccezione. Il sole filtra tra gli alberi e raggi di luce illuminano il vapore che sale dall'asfalto, un'immagine di surreale bellezza impossibile da trattenere fotograficamente. Il paesaggio cambia e anche il clima. Quando arrivo al viewpoint di Samoeng è tempo di fermarsi, liberarsi degli impermeabili,  e ammirare lo straordinario paesaggio dei monti fino a perdita d'occhio illuminati dal sole nell'aria ancora bagnata. 

Da qui si riparte, presto si incontrano piccoli villaggi, case di legno, agricoltura di sostentamento, e il cuore si stringe pensando alle privazioni che i loro abitanti stanno vivendo in questi giorni. Poi la strada prosegue, in alto sulla destra vedo il chedi del wat Ban Pong ancora ingabbiato nell'impalcatura di bambù, interminabile costruzione... Ormai sono su Canal Road e da qui è tutta dritta fino a casa, le gambe e il bacino indolenziti dal lungo percorso in moto...ma ancora negli occhi la grande bellezza di millemila sfumature di verde e di azzurro.

ENGLISH VERSION

Yesterday was the last day of a promotion that included free admission to the Queen Sirikit Botanic Garden. So late in the morning I headed north, the road to the Mae Sa valley runs through Mae Rim and is dotted with a number of different attractions, including Bungee Jumping, Sign Shooting, Monkey Centers, Insect Zoo, one of the largest centers for elephants. All this was not by mere chance, it was a tourism development project sponsored by former Prime Minister Thaksin Shinawatra who, after the expansion of Chiang Mai airport, wanted to create a kind of attraction for tourists looking for alternative emotions to the usual amusement parks or beaches in the south.  
The Queen Sirikit Botanic Garden is one of the last attractions, a beautiful botanical garden that deserves more than a visit also because you will hardly be able to visit it in its entirety at once. Inside there are incredible greenhouses with all kinds of tropical plants and even a waterfall. Yesterday my goal was to go canopy walking, a path suspended at a height of 20/25 meters to look at the trees from the top. I arrive around noon, passed the controls, measured my fever and recorded my entrance through the QR Code, I reach the canopy walking- It has a length of about 500 meters, I walk about twenty taking some photos and then ... the monsoon cataracts open. The attraction is closed and you don't know when it will reopen. Impossible, however, to think that I can take the road home under all that water. I take shelter next to the stand dedicated to the sale of seedlings and for over an hour I can only watch the rain and listen to its sound. Then when it starts to stop, covered with three raincoats especially to protect the bag with the camera, I take back the moped and instead of going back the same way I decide to continue adventuring in the so called Samoeng loop. An already beautiful road of his in the middle of the green forest, gives me an exceptional show. The sun filters through the trees and rays of light illuminate the steam rising from the asphalt, an image of surreal beauty impossible to hold back photographically. The landscape changes and so does the climate. When I arrive at the viewpoint in Samoeng it is time to stop, get rid of the raincoats, and admire the extraordinary landscape of the mountains as far as the eye can see, illuminated by the sun in the still wet air.  From here you set off again, soon you will come across small villages, wooden houses, farming for sustenance, and your heart will be filled with the hardships that their inhabitants are experiencing these days. Then the road continues, at the top on the left I see the chedi of wat Ban Pong still caged in bamboo scaffolding, an endless construction... By now I'm on Canal Road and from here it's all straight to home, legs and pelvis sore from the long motorbike ride... but still in my eyes the great beauty of a thousand thousand shades of green and blue.

INCONTRARE UNA MEDIUM A CHIANG MAI - MEET A MEDIUM IN CHIANG MAI

[ ASCOLTA L'AUDIO SU SPOTIFY ] [SCROLL DOWN FOR ENGLISH] Chiang Mai è una città davvero affascinante, il tessuto urbano è costellato da ...