giovedì 30 aprile 2020

LA THAILANDIA DI MONICA COMPIE UN ANNO


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Esattamente un anno fa, il 30 aprile 2019, pubblicavo il primo post e di fatto nasceva questo mio blog. L'idea era nata perchè mi trovavo sempre più spesso a rispondere a richieste di amici e colleghi che mi chiedevano consigli, suggerimenti e "dritte" per visitare al meglio la Thailandia, così invece di continuare a scrivere messaggi lunghissimi ogni volta sarebbe bastato inviare il link al post dedicato alla località richiesta. In pratica la motivazione principale è stata la mia pigrizia.

In dodici mesi ho pubblicato 49 post, molti di più del numero minimo che mi ero prefissata e personalmente non avrei mai pensato di avere così tanta costanza.
Al momento in cui scrivo le visite al blog sono state 7300, da diversi paesi, principalmente: Thailandia (3386); Italia (1551); USA (1379) e poi abbastanza distanziati contando solo quelli con più di 50 visite, Irlanda, Emirati Arabi Uniti, Singapore, Francia, Germania, India e Russia. 


Credo che già da questi titoli si intuisca quanto i contenuti del blog siano tra i più svariati e dipendenti solo dalla mia curiosità, insomma non sono "premeditati", alcuni sicuramente "preterintenzionali" pero', nel senso che hanno riscosso maggior successo di quanto credessi.
E, anche se in questi dodici mesi non sono comparsi commenti da parte dei lettori, mi è capitato di avere riscontri dal vivo da amici che hanno organizzato delle visite in qualche località basandosi su qualche mio post e questo è fonte di grande soddisfazione. Insomma non vorrei mai propormi come guru, ma già essere usata come una sorta di "Baedeker" mi basta. Anche perchè sono sempre più convinta che sono tutti bravi a fa i guru con il karma degli altri.

A questo blog sono collegati una pagina Facebook: La Thailandia di Monica
e un account Instagram: la_thailandia_di_monica

(ENGLISH VERSION)

Exactly one year ago, on April 30, 2019, I published the first post and in de facto this blog was born.The idea was born because I was increasingly responding to requests from friends and colleagues who asked me for advice, suggestions and "tips" to better visit Thailand, so instead of continuing to write long messages every time, it would have been enough to send the link to the post dedicated to the requested location.  In practice, the main motivation was my laziness.

In twelve months I published 49 posts, many more than the minimum number I had set myself and personally I never thought I would have had so much constancy.

At the current time I write the blog visits were 7300, from different countries, mainly: Thailand (3386); Italy (1551); USA (1379) and then quite spaced counting only those with more than 50 visits, Ireland, United Arab Emirates, Singapore, France, Germany, India and Russia. 


I think that already from these titles you can guess how much the contents of the blog are among the most varied and dependent only on my curiosity, in short they are not "premeditated", some of them certainly "preterintentional" but in the sense that they have been more successful than I thought.

And, even if in these twelve months there haven't been any comments from readers, I happened to have live feedback from friends who have planned visits in some places based on some of my posts and this is a source of great satisfaction. In short, I would never want to propose myself as a guru, but already being used as a kind of "Baedeker" is enough for me. Also because I'm more and more convinced that everyone is good at being a guru with other people's karma.

A Facebook page is linked to this blog: La Thailandia di Monica
and an Instagram account: la_thailandia_di_monica

martedì 14 aprile 2020

BLUE DIAMOND UN COLD CASE CHE SCOTTA - The blue diamond affaire a hot cold case

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I cold case hanno un grande fascino e mi accade spesso di seguirne gli sviluppi per anni e in Italia ovviamente non mancano materiali. Possiamo distinguere i cold case in diverse categorie e per me le principali sono due: quelli risolti e quelli ancora da risolvere. In Thailandia il cold case per eccellenza risale al 1989, talmente intricato e ricco di colpi di scena che nessun sceneggiatore avrebbe mai potuto immaginare ed è sorprendente come ancora nessuno ne abbia tratto una serie televisiva o un film.

Il prologo della vicenda si svolge in Arabia Saudita. Kriangkrai Techamong di nazionalità thailandese lavora come domestico presso il principe  Faisal bin Fahd della casa reale saudita ed ha accesso alle sue stanze private e, il 20 giugno 1989, si appropria di alcuni dei suoi preziosi gioielli tra cui un famoso diamante blu da 50 carati. La refurtiva viene nascosta nel sacchetto dell'aspirapolvere per farla uscire dal palazzo e poi Kriangkrai provvederà a spedirla tramite DHL, a casa sua, a Lampang nel nord della Thailandia. Segue una rapida attività di investigazione della polizia thailandese, su indicazioni delle autorità saudite, che il 10 gennaio del 1990 individua e arresta Kriangkrai, recuperando tutta la refurtiva, in parte già venduta ad un commerciante di gioielli, Santi Sithanakan. Il colpevole viene condannato a sette anni, poi scontati a tre grazie al suo atteggiamento collaborativo. Nel frattempo la squadra del Tenente-Generale Chalor Kerdthes vola in Arabia Saudita per restituire i gioielli al legittimo proprietario. E a questo punto i miei 25 lettori si staranno chiedendo e allora dov'è tutta 'sta storia? Hanno già risolto tutto! Invece siamo solo all'inizio.


Dunque i poliziotti thailandesi arrivano con il prezioso carico ma al momento della restituzione le autorità saudite si accorgono non solo che gran parte delle pietre sono state sostituite con dei falsi, in più mancano molti gioielli e clamorosamente manca il diamante blu.  Nel frattempo a Bangkok si diffondono voci, mai confermate, che ad un importante evento benefico molte delle signore presenti, mogli di alcuni dei componenti del governo, siano state viste indossare gioielli molto simili a quelli che mancano all'appello...si dice che ci fossero anche delle fotografie a provarlo. Queste voci alimentarono i sospetti della casa reale saudita ovvero che ad appropriarsi dei gioielli dopo l'arresto dell'autore del furto iniziale furono importanti funzionari della Polizia e VIP dell'alta società.

A questo punto le autorità saudite fanno i loro passi per poter recuperare i gioielli e indagare su quanto accaduto, dando incarico ai suoi funzionari diplomatici. Il 1 febbraio 1990 tre di loro vengono assassinati e successivamente il 12 febbraio sparisce Mohammad al-Ruwaili, un uomo d'affari che stava investigando di sua personale iniziativa.

A questo punto l'Arabia Saudita declassa le relazioni diplomatiche con il Regno di Thailandia ed invia un funzionario di polizia, Mohammed Said Khoja, come incaricato  per recuperare i gioielli.
Khoja concentra la sua attenzione sul commerciante che aveva acquistato parte dei gioielli, Santi Sithanakan, perchè secondo lui è anche l'autore dei falsi e quindi sa a chi sono poi finiti gli originali. Per quanto riguarda gli omicidi dei diplomatici e dell'uomo daffari Khoja non entra nei dettagli ma afferma che tutti e quattro erano in qualche modo coinvolti nel tentativo di recuperare i gioielli, e sostiene che siano stati uccisi perché avevano "informazioni importanti". Intanto è stato ucciso anche un poliziotto thailandese. La polizia pero' ha negato che l'omicidio fosse collegato ai gioielli, ma ha promesso di intensificare le indagini. Nel 1991 a seguito delll'incessante pressione di Riyadh, la polizia thailandese quindi riapre il caso, trova miracolosamente alcuni dei gioielli  e  accusa per ricettazione quattro civili. Sono stati recuperati gioielli per un valore di 75.000 sterline, ma non il diamante blu.
Per protestare contro l'inazione sul caso, l'Arabia Saudita ritira il permesso di lavoro a più di 250.000 lavoratori thailandesi.

Kriangkrai Techamong, l'autore del furto, viene scarcerato nel 1994 dopo aver scontato due anni e sette mesi di carcere, ha avuto la grazia dal re che all'epoca è Rama IX.

Nell'agosto del 1994 Santi Sithanakan, il commerciante di gioielli, viene rapito e torturato dai poliziotti incaricati dal Tenente-Generale Chalor.  Due settimane dopo, la moglie e il figlio quattordicenne di Santi Sithanakan, ora testimone principale del governo, sono trovati morti, insanguinati e picchiati, nella loro Mercedes fuori Bangkok. Gli agenti della polizia scientifica thailandese attribuiscono la morte a un incidente stradale, ma appare chiaro che sianostati uccisi. "Il comandante della polizia scientifica pensa che siamo stupidi", dice ai giornalisti il diplomatico saudita Khoja.
Il testimone, il gioielliere di Bangkok Santi Sithanakan, entra in clandestinità, si crede che abbia cercato di pagare un riscatto per la sua famiglia, ma ovviamente qualcosa è andato storto.
A settembre del 1994 due generali dei 18 ufficiali di polizia coinvolti vengono congedati. Nel 1995 il Tenente-Generale Chalor viene accusato di essere il mandante dell'omicidio della moglie e del figlio di Santi, dopo un processo durato 14 anni verrà condannato a morte e poi a 50 anni di carcere. Uscirà dal carcere nel 2012 amnistiato a causa delle sue condizioni di salute. Insieme a lui furono accusati e condannati altri quattro complici, sembra avessero chiesto al gioielliere un riscatto di 2.5 milioni di dollari.
Mentre è in prigione l'alto ufficiale di polizia crea anche un gruppo rock e produrrà una cover di Jailhouse Rock. Chalor si è sempre dichiarato innocente.

 Nel 2004 il Dipartimento delle Investigazioni Speciali (DSI), che è sotto il Ministero della Giustizia, rileva le indagini sugli omicidi dei diplomatici sauditi, sostituendosi alla polizia.

A giugno del 2006 Chalor Kerdthes è condannato a 20 anni per aver rubato i gioielli recuperati, mentre altri sei agenti sono giudicati colpevoli.

A marzo del 2008 il ministro degli Esteri Noppadon dichiara l'intenzione della Thailandia di normalizzare le relazioni con l'Arabia Saudita, cosa che sarà possibile una volta chiuso il caso Blue Diamond. Due esperti musulmani, che hanno buoni rapporti con l'Arabia Saudita, sono nominati come consulenti degli investigatori del DSI incaricati del caso.
Ad aprile del 2008 il ministro della Giustizia thailandese Sompong Amornwiwat visita Chalor Kerdthes in carcere, pensando forse che potesse coinvolgere alcuni ex capi della polizia.

L'incaricato d'affari tailandese in Arabia Saudita,  a gennaio del 2009, parla di "rinnovato sforzo" da parte del governo Abhisit per normalizzare le relazioni diplomatiche con l'Arabia Saudita risolvendo il caso del furto del Blue Diamond, l'omicidio dei tre diplomatici sauditi e il caso della scomparsa dell'uomo d'affari saudita nel 1990.
Ad agosto del 2009 la DSI accusa tale Abu Ali, di aver sparato a Abdullah AAl-Besri, il primo dei diplomatici ad essere ucciso il 1 febbraio del 1990.
L'Ufficio del Procuratore Generale (OAG) a gennaio del 2010 incrimina Somkid Boonthanom, capo della Regione 5 della polizia, più 4 agenti di polizia, alcuni ancora in attività, in relazione alla scomparsa dell'uomo di affari, Mohammad al-Ruwaili, presumibilmente deceduto nel 1990. Tutti e cinque gli accusati verranno assolti nel 2014 per insufficienza di prove. Questo ovviamente non ha contribuito a migliorare le relazioni diplomatiche tra i due paesi, anche perchè all'ultimo momento avvenne la sostituzione del giudice titolare. Come la maggior parte dei colpi di scena del caso Blue Diamond, la verità dietro gli omicidi non è ancora stata scoperta. I sauditi sono convinti che gli agenti di polizia thailandesi coinvolti nel furto siano responsabili anche degli omicidi. D'altra parte esiste un telegramma segreto americano inviato nel 2010 dove si suggerisce che gli omicidi potrebbero essere stati commessi in realtà da Hezbollah - questo pero' potrebbe non significare che le autorità thailandesi siano innocenti.

Nel 2016 è di nuovo Kriangkrai Techamong a riprendersi la scena, annunciando che sarebbe stato ordinato monaco e sarebbe rimasto in monastero per il resto della sua vita. All'età di 60 anni si dice convinto che quei gioielli portino sfortuna, nel corso degli anni ha avuto anche un gravissimo incidente stradale. Kriangkrai è sicuro che l'ordinazione possa salvare la sua vita e rendere merito allo spirito delle persone uccise in relazione al furto di gioielli. In realtà ha poi lasciato la vita monastica dopo tre anni, in quanto la sua famiglia era in difficoltà economiche.


Alla sua ordinazione ha partecipato anche l'ex Generale Chalor che ha voluto incontrare Kriangkrai al tempio per chiedere il suo perdono. Ormai 78enne semi-paralizzato seduto sulla sua sedia a rotelle Chalor ha affermato che non vedeva Kriangkrai da circa 25 anni e desiderava che quest'ultimo lo perdonasse per i reati commessi in passato contro di lui. Chalor ha detto anche di condividere la convinzione di Kriangkrai che i gioielli e le gemme saudite portino sfortuna a coloro che li possiedono senza esserne i loro legittimi proprietari.

Questa storia non ha un lieto fine. Il diamante blu non è stato ritrovato. Le relazioni diplomatiche sono ancora declassate e l'Arabia Saudita non concede permessi di lavoro ai cittadini thailandesi e addirittura pone limiti anche ai thai musulmani che vogliono recarsi in pellegrinaggio alla Mecca. Inoltre per legge l'Arabia Saudita vieta ai propri cittadini di recarsi in Thailandia per turismo e regolamenta con rigidità i permessi di chi debba viaggiarvi per lavoro. 

Referenze:
https://en.wikipedia.org/wiki/Blue_Diamond_Affair
http://fabio-ilmiodiario.blogspot.com/2014/03/torna-laffare-del-diamante-blu-alte.html
http://fabio-ilmiodiario.blogspot.com/2011/10/blue-diamond-affair.html
http://altrimondi.gazzetta.it/2010/09/24/la_maledizione_del_diamante_bl/?refresh_ce-cp
https://www.vice.com/en_us/article/zm74k3/assassinations-curses-and-stolen-jewels-the-blue-diamond-affair-is-still-darkening-saudi-thai-relations
http://jotman.blogspot.com/2009/08/timeline-of-blue-diamond-affair.html
https://www.bangkokpost.com/thailand/general/901236/1989-blue-diamond-affair-burglar-becomes-monk
https://www.thedailybeast.com/the-blue-diamond-affair-the-jewel-heist-that-became-a-diplomatic-nightmare
https://www.khaosodenglish.com/news/crimecourtscalamity/2019/03/22/top-court-clears-cops-of-murder-in-saudi-blue-diamond-case/
https://www.bbc.com/news/world-asia-49824325
Esiste anche un podcast: https://www.bangkokpodcast.com/bangkok-history-highlight-the-blue-diamond-affair-season-3-episode-35/
e un video animato con un riassunto della storia: https://youtu.be/vzTTl_JOqUE

ENGLISH VERSION

Cold cases have a great charm and I often follow their development for years and in Italy of course there is no lack of materials. We can distinguish cold cases in different categories and for me the main ones are two: those solved and those still to be solved. In Thailand the cold case par excellence dates back to 1989, so intricate and full of twists that no screenwriter could have ever imagined and it's amazing how no one has ever made a television series or a movie.


The prologue of the story takes place in Saudi Arabia. Kriangkrai Techamong a Thai national works as a servant of Prince Faisal bin Fahd of the Saudi royal house and has access to his private rooms and, on June 20, 1989, steals some of his precious jewels including a famous 50-carat blue diamond. The loot is hidden in the vacuum cleaner bag to get them out of the palace and then Kriangkrai will ship them via DHL to his home in Lampang in northern Thailand. Following a rapid investigation by the Thai police, following indications from the Saudi authorities, on 10 January 1990 Kriangkrai was identified and arrested, recovering all the loot, some of which had already been sold to a jewellery dealer, Santi Sithanakan. The culprit was sentenced to seven years, then served three thanks to his cooperative attitude. In the meantime, Lieutenant-General Chalor's team flies to Saudi Arabia to return the jewels to their rightful owner. And at this point my 25 readers will be wondering, so where is all this? They've already solved everything! But we're just getting started.

So the Thai cops arrive with the precious cargo, but at the moment of the return the Saudi authorities realize not only that most of the stones have been replaced with fakes, but also that many jewels are missing and the blue diamond is missing.  In the meantime, rumors are spreading in Bangkok, never confirmed, that at an important charity event many of the ladies present, wives of some of the members of the government, were seen wearing jewels very similar to those that are missing ... it is said that there were also photographs to prove it. These rumors fed the suspicions of the Saudi royal house that the jewels were appropriated after the arrest of the perpetrator of the initial theft by important police officers and VIPs of high society.

At this point, the Saudi authorities took steps to recover the jewels and investigate what happened, entrusting its diplomatic officials with the task. On February 1, 1990, three of them are assassinated and then on February 12, Mohammad al-Ruwaili, a businessman who was investigating on his own initiative, disappears.

At this point Saudi Arabia downgrades diplomatic relations with the Kingdom of Thailand and sends a police officer, Mohammed Said Khoja, as the person in charge of recovering the jewels.

Khoja focuses his attention on the merchant who had purchased part of the jewels, Santi Sithanakan, because according to him he is also the author of the fakes and therefore knows who the originals went to. As for the murders of the diplomats and the businessman Khoja doesn't go into details but says that all four of them were somehow involved in the attempt to recover the jewels, and claims that they were killed because they had important information". Meanwhile, a Thai policeman was also killed. The police denied that the murder was related to the jewels, but promised to intensify the investigation. In 1991, following Riyadh's relentless pressure, the Thai police then reopened the case, miraculously found some of the jewels and charged four civilians with fencing. Jewellery worth £75,000 was recovered, but not the blue diamond.

In protest against the inaction on the case, Saudi Arabia withdraws the work permit from more than 250,000 Thai workers.

Kriangkrai Techamong, the perpetrator of the robbery, was written up in 1994 after serving two years and seven months in prison and was pardoned by the king who was Rama IX at the time.

In August 1994, Santi Sithanakan, the jewellery merchant, was kidnapped and tortured by the policemen commissioned by Lieutenant-General Chalor.  Two weeks later, Santi Sithanakan's wife and 14-year-old son, now the government's main witness, are found dead, bloodied and beaten, in their Mercedes outside Bangkok. Thai forensics officers attribute the death to a car accident, but it is clear that they were killed. "The forensic police chief thinks we're stupid," Saudi diplomat Khoja tells reporters.

The witness, Bangkok jeweller Santi Sithanakan, goes into hiding, believed to have tried to pay ransom for his family, but obviously something went wrong.

In September 1994, two generals of the 18 police officers involved were discharged. In 1995 Lieutenant-General Chalor is accused of being the instigator of the murder of Santi's wife and son, after a 14-year trial he is sentenced to death and then to 50 years in prison. He will be released from prison in 2012 amnestied because of his health condition. Together with him were accused and sentenced four other accomplices, it seems they had asked the jeweler for a ransom of 2.5 million dollars.

While in prison, the senior police officer also creates a rock band and will produce a cover of Jailhouse Rock. Chalor has always declared his innocence.

 In 2004 the Department of Special Investigations (DSI), which is under the Ministry of Justice, takes over the investigation of the murders of Saudi diplomats, replacing the police.

In June 2006, Chalor Kerdthes was sentenced to 20 years for stealing the recovered jewellery, while six other agents were found guilty.

In March 2008, Foreign Minister Noppadon declared Thailand's intention to normalise relations with Saudi Arabia, which will be possible once the Blue Diamond case is closed. Two Muslim experts, who have good relations with Saudi Arabia, are appointed as consultants to the ISD investigators in charge of the cases.

In April 2008, Thai Minister of Justice Sompong Amornwiwat visited Chalor Kerdthes in prison, perhaps thinking that he might involve some former police chiefs.

The Thai businessman in charge of Thai affairs in Saudi Arabia, January 2009, speaks of a "renewed effort" by the Abhisit government to normalize diplomatic relations with Saudi Arabia by solving the case of the Blue Diamond theft, the murder of three Saudi diplomats and the case of the disappearance of a Saudi businessman in 1990.

In August 2009, the ISD accused Abu Ali of shooting Abdullah AAl-Besri, the first of the diplomats to be killed on February 1, 1990.

The Office of the Attorney General (OAG) in January 2010 indicted Somkid Boonthanom, head of Police Region 5, plus 4 police officers, some still active in connection with the disappearance of the businessman, Mohammad al-Ruwaili, who allegedly died in 1990. All five defendants will be acquitted in 2014 for lack of evidence. This has obviously not helped to improve diplomatic relations between the two countries, not least because at the last moment there is the replacement of the judge. Like most of the twists and turns in the Blue Diamond case, the truth behind the murders has not yet been discovered. The Saudis are convinced that the Thai police officers involved in the theft are also responsible for the murders. On the other hand, there is an American secret telegram sent in 2010 suggesting that the murders may actually have been committed by Hezbollah - this may not mean that the Thai authorities are innocent.

In 2016 it is again Kriangkrai Techamong who takes back the scene, announcing that he would be ordained a monk and remain in the monastery for the rest of his life. At the age of 60, he is said to be convinced that those jewels are bad luck, he also had a very serious car accident over the years. Kriangkrai says he is convinced that the ordination can save his life and give credit to the spirit of the people killed in connection with the theft of jewelry. He actually left the monastic life after three years because his family was in financial difficulties.

 His ordination was also attended by former General Chalor who wanted to meet Kriangkrai at the temple to ask his forgiveness. Now 78 years old, semi-paralyzed, sitting in his wheelchair, Chalor said that he had not seen Kriangkrai in about 25 years and wanted him to forgive him for past crimes against him. Chalor also said he shared Kriangkrai's belief that Saudi jewelry and gems bring bad luck to those who own them but are not their rightful owners.

This story does not have a happy ending. The blue diamond has not been found. Diplomatic relations are still downgraded and Saudi Arabia does not grant work permits to Thai citizens and even places limits on Thai Muslims who want to make a pilgrimage to Mecca. Moreover, Saudi Arabia forbids its citizens to travel to Thailand for tourism and strictly regulates the permits of those who have to travel there on business. 


sabato 11 aprile 2020

COVID-19, LA THAILANDIA ED IO - COVID-19, THAILAND AND ME

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Questo scambio di messaggi segna in qualche modo l'inizio della storia. Erano appena uscite le prime notizie su questo nuovo virus che aveva iniziato a colpire la città cinese di Wuhan e con altri amici andammo ad assistere ai festeggiamenti del capodanno della comunità cinese di Chiang Mai.


Una serata davvero piacevole in cui non immaginavamo minimamente quanto sarebbe successo di lì a breve. 

Il mese di febbraio trascorre abbastanza normalmente, giungono notizie dall'Italia di forme di isteria, i negozi cinesi vengono disertati per non dire dei ristoranti, alcuni asiatici subiscono aggressioni colpevoli solo di avere facce da cinesi. Come sempre nel corso delle epidemie le folle hanno bisogno di identificare una categoria di persone come colpevoli. 

Qui a Chiang Mai gli incendi quest'anno sono vicinissimi alla città, così abbiamo iniziato a portare le mascherine già a gennaio per difenderci dalle pm2.5,  forse questa abitudine ci preserverà dalla diffusione del contagio...
Intanto i la presenza dei turisti cinesi crolla, tra l'altro sembra che Chiang Mai fosse la meta prediletta per le vacanze dei cittadini di Wuhan. Cominciano ad arrivare notizie della quarantena imposta ai cittadini delle zone origine del primo focolaio. 

Ogni giorno controllo le notizie circa la Thailandia i casi sono pochissimi e praticamente tutti di importazione. Mi imbatto poi in una informazione che corro subito a verificare, uno dei ministri ha dichiarato che si sentono tranquilli perchè a novembre nel Global Index della World Health Organization la Thailandia è al sesto posto nella classifica per i paesi in grado di affrontare un'epidemia. 
A metà febbraio i contagi sono 35, il 15 marzo 114 e io inizio a mettermi in quarantena da sola, anticipando pero' di poco le prime decisioni di lockdown disposte dalle amministrazioni locali e dal governo. Bangkok e Chiang Mai sono le prime città a chiudersi: chiuse tutte le attività non essenziali, chiusura dei bar e poi dei ristorantiche possono fare solo consegne a domicilio. Progressivamente le linee aeree annunciano la sospensione dei voli domestici, mentre diventa sempre più difficile entrare in Thailandia.
Nel frattempo non mancano anche qui forme di isteria xenofoba e dato che il Covid-19 ha iniziato a diffondersi con l'arrivo di alcuni italiani e di thai di ritorno dall'Italia accade che perfino il ministro della sanità, xenofobo quanto Salvini, parli di "virus italiano" suscitando l'ira del nostro ambasciatore, ottenendo poi delle scuse ufficiali. Per qualche giorno e per la prima volta mi sento in difficoltà quando mi chiedono da dove vengo. 
Intanto sono scattate anche tutte le attività di prevenzione prima di entrare in qualsiasi ufficio o supermercato gli addetti alla sicurezza ti misurano la febbre e puoi entrare solo se indossi la mascherina e dopo aver disinfettato le mani.

Alcuni supermercati all'ingresso hanno collocati un breve tunnel con tubi in pvc che spruzzano disinfettante, del disinfettante viene spruzzato anche agli ingressi della Wing 41 un'area militare aperta solo agli autorizzati con apposito permesso. La dimostrazione del livello di preparazione del paese è data dal fatto che le mascherine non sono mai mancate e sono anche state adottate delle limitazioni per evitare forme di accaparramento. Il disinfettante per le mani è disponibile ovunque e gratuitamente, ma lo si puo' anche acquistare a prezzi normali. Ovviamente la stampa ha dato ampio risalto a dei raid compiuti dalla polizia per chiudere delle attività che avevano aumentato i prezzi delle mascherine, arrestandone i proprietari.

Il 30 marzo ho appuntamento per una visita di controllo al Lanna Hospital e sono un po' preoccupata sapendo come in Italia molti ospedali sono stati dei focolai dell'infezione. Invece ho trovato un livello di attenzione elevatissimo e tutti gli operatori, dagli amministrativi, alle infermiere fino ai medici, tutti dotati di dispositivi di protezione. Ovviamente spero di dover tornare in ospedale solo quando tutto questo sarà finito ma mi sono sentita assolutamente al sicuro.

Quando Bangkok ha deciso il lockdown molte persone sono partite per tornare nei propri villaggi di origine. E' accaduto allora che in molti villaggi abbiano radunato gli abitanti e costruito delle barriere in bambù er impedire l'ingresso a chi arrivava da fuori che è stato fatto entrare solo dopo aver trascorso 14 giorni in quarantena. Dimostrando quindi che la preparazione per evitare la diffusione del contagio è davvero capillare e diffusa a tutti i livelli. 




Dal 3 aprile è in vigore in tutto il paese il coprifuoco dalle 22:00 alle 04:00 ogni sera tornando a casa dal lavoro trovo uno o dueposti di blocco, consegno loro i documenti loro mi fanno sempre delle domande di verifica, rispondo parte in inglese e parte in thai, poi mi lasciano andare. Sui giornali leggo che ogni notte vengono arrestate almeno cinquanta persone per aver violato il coprifuoco.

Capitolo a parte meritano le precauzioni prese nei singoli condomini. Prima di tutto sono state chiuse tutte le piscine condominiali e invitato a comunicare all'amministrazione di condominio nel caso si abbia la febbre o se sia rientrati da un viaggio all'estero. Poi sono stati collocati i flaconi di disinfettante per le mani prima del portone e poi su un tavolino tra gli ascensori. Gli ascensori sono stati divisi in tre con il nastro adesivo sul pavimento e ora possono salirci solo tre persone solo se indossano la mascherine e pregati stare rivolti verso l'esterno.

Ecco a volte ti sfiora il pensiero che si stia cadendo in comportamenti ossessivo-compulsivi ma poi basta uno sguardo a qualche grafico e pensi che l'hai scampata bella a trovarti in Thailandia allo scoppio di questa pandemia.


Spero che questa immane tragedia serva da lezione ai paesi occidentali, perchè non è assolutamente un caso che i paesi del Sud Est Asiatico stiano riuscendo a contenere il contagio e vi consiglio la lettura di questo articolo Ernesto Burgio: “2 o 3 cose che so su questa pandemia".

ENGLISH VERSION

This exchange of messages somehow marks the beginning of the story. The first news had just come out about this new virus that had started to affect the Chinese city of Wuhan and with other friends we went to the New Year celebrations of the Chinese community of Chiang Mai.
It was a really enjoyable evening where we had no idea what was going to happen in the near future. 



The month of February goes by quite normally, news from Italy of hysteria, Chinese shops are deserted, not to mention restaurants, some Asians suffer assaults guilty only of having Chinese faces. As always during epidemics, crowds need to identify a category of people as guilty. 



Here in Chiang Mai the fires this year are very close to the city, so we started wearing masks in January to defend ourselves from the pm2.5, maybe this habit will keep us from the spread of the contagion...

Meanwhile, the presence of Chinese tourists collapses, among other things it seems that Chiang Mai was the favorite holiday destination of the citizens of Wuhan. News of the quarantine imposed on the citizens of the areas of origin of the first outbreak is beginning to arrive. 



Every day I check the news about Thailand there are very few cases and practically all of them are imported. Then I come across a piece of information that I immediately run to verify, one of the ministers has declared that they feel calm because in November in the Global Index of the World Health Organization Thailand is at the sixth place in the ranking for countries able to face an epidemic. 

In mid-February there are 35 infections, on 15 March 114 and I start to quarantine myself, just ahead of the first lockdown decisions made by the local government and the central government. Bangkok and Chiang Mai are the first cities to close: all non-essential activities are closed, bars and then restaurants can only make home deliveries. Progressively the airlines announce the suspension of domestic flights, while it becomes increasingly difficult to enter Thailand.

In the meantime there is no lack of xenophobic hysteria and since Covid-19 has begun to spread with the arrival of some Italians and Thai returning from Italy, it happens that even the health minister, as xenophobic as Salvini, speaks of "Italian virus", arousing the anger of our ambassador, then obtaining an official apology. For a few days and for the first time I feel in difficulty when they ask me where I come from. 

In the meantime, all the prevention activities have also taken place before entering any office or supermarket the security staff will measure your fever and you can enter only if you wear the mask and after having disinfected your hands. Some supermarkets at the entrance have placed a short tunnel with PVC pipes that spray disinfectant, disinfectant is also sprayed at the entrances of Wing 41 a military area open only to authorized people with special permission. The proof of the country's level of preparation is that the masks have never been missing and restrictions have also been adopted to avoid hoarding. Hand disinfectant is available everywhere and free of charge, but you can also buy it at normal prices. Obviously the press has given ample emphasis to raids by the police to close down activities that had increased the prices of the masks, arresting the owners. 



On March 30th I have an appointment for a check-up at Lanna Hospital and I am a bit worried knowing how many hospitals in Italy have been outbreaks of the infection. Instead I found a very high level of attention and all the operators, from the administration to the nurses to the doctors, all equipped with protective devices. Obviously I hope to return to the hospital only when all this is over but I felt absolutely safe.



When Bangkok decided on the lockdown, many people left to return to their home villages. What happened then was that in many of the villages they rounded up the inhabitants and built bamboo barriers to prevent people coming in from outside who were only let in after spending 14 days in quarantine. Thus demonstrating that the preparation to prevent the spread of the contagion is really capillary and widespread at all levels.



Since April 3 is in force throughout the country curfew from 22:00 to 04:00, every night on the way home from work I find one or two blocks, I hand them my documents they always ask me questions to check, I answer part in English and part in Thai, then they let me go. I read in the newspapers that every night at least fifty people are arrested for violating the curfew.



A separate chapter deserves the precautions taken in individual condominiums. First of all, all the condominium swimming pools have been closed and asked to inform the condominium administration if you have a fever or have returned from a trip abroad. Where I live, bottles of hand sanitizer were placed before the door and then on a table between the elevators. The elevators have been divided into three with tape on the floor and now only three people can get on them if they are wearing masks and please stand facing outwards. Here you sometimes think that you are falling into obsessive-compulsive behaviors, but then you just need to look at some graphs and you think that you had a great chance to be in Thailand at the outbreak of this pandemic.



I hope that this huge tragedy will serve as a lesson to Western countries, because it is absolutely no coincidence that the countries of South East Asia are managing to contain the contagion and I recommend reading this article.

INCONTRARE UNA MEDIUM A CHIANG MAI - MEET A MEDIUM IN CHIANG MAI

[ ASCOLTA L'AUDIO SU SPOTIFY ] [SCROLL DOWN FOR ENGLISH] Chiang Mai è una città davvero affascinante, il tessuto urbano è costellato da ...