domenica 29 marzo 2020

LA PRIMA COSA CHE FARO' - THE FIRST THING I'LL DO

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Qualche giorno fa una delle mie amiche più care mi ha provocato a raccontarle quale sarà la prima cosa che faro' quando il tempo della quarantena sarà terminato, una sollecitazione con una citazione alta di Italo Calvino "anche la cosa più futile e leggera, perché leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto". Credo che l'idea venga da Facebook, ma la mia amica appartiene alla schiera di chi non ha un profilo FB e quindi non so bene come le sia arrivata. Di solito non amo catene di nessun tipo, ma ammetto che il poter giocare sulla chiave della leggerezza mi ha intrigato...

La prima cosa che farò...la situazione qui in Thailandia è iniziata a diventare preoccupante nella settimana del mio compleanno. Avevo comprato due bottiglie di prosecco: una per il 18 marzo e l'altra per il 19 perchè dovevano raggiungermi due amici per cena... Vista l'atmosfera però rinunciammo ai festeggiamenti ripromettendoci di stappare la bottiglia quando sarà cessato l'allarme. La prima cosa che farò sarà chiamare Anna e Daniele e tirare fuori quella bottiglia dal frigo e sarà il migliore dei prosecchi possibili, avrà il sapore della vita che torna a circolare, della paura che ci abbandona. Non sarà la quiete dopo la tempesta, ma una vitale tempesta di emozioni che travolgerà questo tempo sospeso e limitato... Potremo riassaporare  bollicine insieme al tempo quotidiano ritrovato, al potersi sedere al banchetto di street-food, con le lacrime agli occhi dando la colpa al cibo piccante mentre l'emozione per lo scampato pericolo e per le tante vite perse ci afferrerà il cuore. 
🍾🥂

ENGLISH VERSION

A few days ago one of my closest friends provoked me to tell her what the first thing I will do when the quarantine time is over, a solicitation with a high quote by Italo Calvino "even the most futile and light thing, because lightness is not superficiality, but gliding over things from above". I think the idea comes from Facebook, but my friend is one of those who don't have an FB profile, so I don't really know how it came to her. Usually I don't like chains of any kind, but I admit that being able to play on the key of lightness intrigued me...

The first thing I'm going to do... the situation here in Thailand has started to become worrying in my birthday week. I had bought two bottles of prosecco: one for March 18th and the other for the 19th because two friends had to join me for dinner... Given the atmosphere, however, we gave up the celebrations and promised to uncork the bottle when the alarm stopped. The first thing I will do is to call Anna and Daniele and take that bottle out of the fridge and it will be the best of the proseccos, it will have the taste of life that returns to circulate, of the fear that leaves us. It won't be the quiet after the storm, but a vital storm of emotions that will overwhelm this suspended and limited time... We will be able to taste bollicine together with the rediscovered daily time, to be able to sit at the street-food stall, with tears in our eyes blaming the spicy food while the emotion for the escaped danger and for the many lost lives will grab our hearts. 

venerdì 20 marzo 2020

MORTE IN AMBASCIATA - UN GIALLO A BANGKOK 1938 DEATH IN EMBASSY - A MYSTERY IN BANGKOK 1938

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Fu un caso di cronaca nera che appassionò gli italiani, come sempre in questi casi divisi in innocentisti e colpevolisti. La grande attenzione mediatica era dovuta anche al particolare mondo a cui appartenevano i protagonisti: la vittima o presunta tale, Vincenzina Virando, era la moglie del viceconsole della ambasciata italiana nel Regno del Siam, Ettore Grande, presunto colpevole, assolto poi definitivamente nel 1951.

Nel 1938, sotto il regime fascista Ettore Grande ha 35 anni ed è avviato ad una importante carriera diplomatica messa a rischio dalla sua condizione di celibe, si sposa quindi con una figlia della buona borghesia piemontese originaria di Viù, l'allora 25enne Vincenzina Virando. Il matrimonio viene celebrato, dopo soli due mesi di fidanzamento, il 31 luglio del 1938 e poco dopo la coppia si trasferisce  a Bangkok a bordo di un lussuoso piroscafo. La posizione sociale consente alla signora Virando una vita agiata, ricca di eventi mondani, una bella casa e molto personale di servizio. Sembrerebbero esserci tutte le premesse di una vita matrimoniale felice di una coppia di brillanti e ricchi giovani. Ma il 23 novembre mattina, a distanza di pochi mesi dal giorno del matrimonio, Ettore Grande, uscito dalla doccia, trova sua moglie morta nel letto uccisa da un colpo di pistola. Il medico stabilisce immediatamente essere un caso di suicidio, la salma subisce un trattamento di imbalsamazione e viene inviata in Italia. La famiglia Virando però non si capacita che la propria figlia possa aver compiuto un atto del genere senza aver mai dato prima alcun cenno di depressione o di qualche disturbo mentale. All'inizio del 1939 la salma viene riesumata e la perizia accertò che i fori nel cranio della povera Vincenzina erano tre, di cui uno sulla nuca. La scoperta è tale da determinare il 7 aprile del 1939 l'arresto di Ettore Grande. Il processo si celebra nel 1941, unico accusato è il giovane vedovo che si dichiara innocente, ma la Corte lo condanna a 24 anni di reclusione da trascorrere nel carcere di Saluzzo. Nel frattempo scoppia la seconda guerra mondiale, Grande ha anche la possibilità di evadere ma rimane al suo posto, questo giocherà a suo favore nel seguito della vicenda processuale. A seguito dell'annullamento del primo processo da parte della Cassazione il nuovo processo  si celebra nel 1946 a Novara e si conclude con l'assoluzione per insufficienza di prove, poi nel 1951 la Corte di Assise di Bologna assolverà Ettore Grande con formula piena.
La guerra è finita e i giornali possono dedicarsi ai casi di cronaca nera senza censure. L'opinione pubblica è galvanizzata dal susseguirsi di perizie e sembra che per giorni non si parli d'altro che non sia la "teoria del dente dell'epistrofeo". E' infatti grazie alla perizia di un luminare dell'epoca, il medico legale Pier Antonio Gagna, che si giunge alla conclusione che il foro sulla nuca è dovuto alla fuoruscita di un frammento del dente dell’ epistrofeo, seconda vertebra cervicale, spezzato via dal colpo di pistola. Per giungere a questa conclusione il corpo della povera Vincenzina viene riesumato ben 19 volte tra il '46 e il '51, inoltre vengono eseguite delle prove su cadaveri messi a disposizione dall'Istituto di Anatomia. Dopo 12 anni di carcere Ettore Grande è di nuovo un uomo libero e innocente, reintegrato nella carriera con diritto agli stipendi arretrati. Viene in seguito inviato a Sofia dove conosce e sposa una 26enne aristocratica decaduta che nel 1961 tenta il suicidio tagliandosi le vene, a testimoniare forse che avere per marito Ettore Grande non fosse esattamente una passeggiata di salute. In seguito viene nominato console in Brasile e qui sua moglie chiede ed ottiene il divorzio. Nel 1971 Grande va in pensione e mantiene un profilo così basso che nel 1985 la RAI realizza "Il caso Ettore Grande" senza interpellarlo perchè sono tutti convinti che sia già morto,e  a nulla valgono i suoi tentativi di bloccare la trasmissione. Poco prima della sua morte Ettore Grande concede un'intervista al settimanale Oggi, ripercorrendo la sua vicenda giudiziaria ma senza mai esprimere pietas nei confronti della moglie defunta. Ettore Grande muore a Pescara nel 1992.
La vicenda processuale con le sue perizie ispirò anche un racconto di Dino Buzzati intitolato "Perizia processuale" in cui un dotto perito volendo dimostrare che la morte per decapitazione di una giovane donna sia un suicidio finisce con l'autodecapitarsi in aula durante il dibattimento. 

Credits: 

[ENGLISH VERSION]

It was a crime case that fascinated the Italians, as always in these cases divided into innocentists and culprits. The great media attention was also due to the particular world to which the protagonists belonged: the victim or presumed victim, Vincenzina Virando, was the wife of the vice-consul of the Italian Embassy in the Kingdom of Siam, Ettore Grande, presumed guilty, who was acquitted in 1951.



In 1938, under the Fascist regime, Ettore Grande was 35 years old and began an important diplomatic career threatened by his celibate status. He then married a daughter of the good bourgeoisie from Piedmont, originally from Viù, the then 25-year-old Vincenzina Virando. The marriage is celebrated, after only two months of engagement, on 31 July 1938 and shortly afterwards the couple moves to Bangkok aboard a luxurious steamship. The social position allows Mrs. Virando a wealthy life, full of worldly events, a beautiful house and very personal service. There would seem to be all the prerequisites for a happy married life of a couple of bright and rich young people. But on the morning of November 23rd, a few months after the wedding day, Ettore Grande, coming out of the shower, finds his wife dead in bed shot dead. The doctor immediately establishes it to be a case of suicide, the body undergoes embalming treatment and is sent to Italy. The Virando family, however, do not believe that their daughter could have committed such an act without ever having given any sign of depression or mental disorder before. At the beginning of 1939 the corpse was exhumed and the expert found that there were three holes in poor Vincenzina's skull, one of which was on the back of her neck. The discovery was such as to determine the arrest of Ettore Grande on 7 April 1939. The trial is celebrated in 1941, the only accused is the young widower who declares himself innocent, but the Court sentences him to 24 years imprisonment to spend in Saluzzo prison. In the meantime the Second World War breaks out, Grande also has the possibility to escape but remains in his place, this will play in his favor in the continuation of the trial. Following the annulment of the first trial by the Supreme Court, the new trial was held in 1946 in Novara and ended with acquittal for lack of evidence, then in 1951 the Court of Assizes of Bologna acquitted Ettore Grande with a full sentence. The war is over and the newspapers can devote themselves to crime cases without censorship. Public opinion is galvanized by the succession of expert opinions and it seems that for days nothing else is talked about other than the "theory of the tooth of the epistropheus". It is, in fact, thanks to the expertise of a luminary of the time, the coroner Pier Antonio Gagna, that it was possible to come to the conclusion that the hole on the back of the neck is due to a fragment of the tooth of the epistropheus, the second cervical vertebrae, broken off by the gunshot. To reach this conclusion, the body of poor Vincenzina was exhumed 19 times between '46 and '51, and tests were also carried out on corpses made available by the Institute of Anatomy. After 12 years in prison Ettore Grande is again a free and innocent man, reintegrated into his career with the right to back pay. He was later sent to Sofia where he met and married a 26-year-old fallen aristocrat who in 1961 attempted suicide by cutting her veins, perhaps testifying that having Ettore Grande for a husband was not exactly a walk in the park. Later he was appointed consul in Brazil and here his wife asked for and obtained a divorce. In 1971 Grande retires and keeps such a low profile that in 1985 the RAI (Italian National Broadcasting Corporation) makes "Il caso Ettore Grande" without questioning him because they are all convinced that he is already dead, and his attempts to stop the transmission are worth nothing. Shortly before his death, Ettore Grande gives an interview to the weekly magazine Oggi, retracing his legal case but without ever expressing pity towards his deceased wife. Ettore Grande dies in Pescara in 1992.

The trial with his appraisals also inspired a story by Dino Buzzati titled "Perizia processuale" in which a forensic expert wanted to demonstrate that the death by beheading of a young woman is a suicide and ends up with self-decapitation in the courtroom during the trial. 

sabato 14 marzo 2020

Corrado Feroci - Silpa Bhirasri

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In queste giornate in cui l'inquinamento da pm2.5 è alle stelle non sto uscendo o esplorando come prima. Ne approfitto per raccontarvi la storia dell'uomo che ha fondato l'arte moderna thailandese.

Si racconta che molti thai, in particolare gli studenti della Università di Belle Arti di Bangkok, in visita a Firenze prima di andare a vedere gli Uffizi si rechino al Cimitero degli Allori per rendere omaggio al fondatore dell'arte moderna thailandese, Silpa Bhirasri.
Foto di Elisa Rolle - Opera propria, CC BY-SA 4.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=57791613
Immagino che alcuni tra voi lettori si chiederanno come mai questo illustre personaggio abbia trovato la propria dimora eterna sul suolo italiano. La risposta è semplice perchè si tratta di un italiano, Corrado Feroci, che dopo aver a lungo operato e insegnato in Thailandia ne acquisì la cittadinanza cambiando anche il proprio nome.

Sicuramente Corrado Feroci era dotato di un grande carisma e capacità didattiche, fondo' l'Università di Belle Arti di Bangkok e una statua che lo raffigura è collocata all'ingresso, opera di uno dei suoi allievi preferiti. Prima di un esame gli studenti sono soliti rendergli omaggio. 
Foto di ScorpianPK -
Opera propria, CC BY-SA 3.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4329786

Non ho le competenze per addentrarmi nel racconto della sua arte, voglio solo accennare alla sua biografia, una vita straordinaria.
Feroci si trasferisce nell'allora Regno del Siam nel 1924 dopo aver vinto un concorso come "medaglista" addetto alla monetazione nazionale del Siam. Si racconta che gli inizi non furono semplici,  si scontro' con gli schematismi che non riguardavano solo la persona ma anche il concetto stesso di arte, soggetta a canoni consolidati da secoli. La svolta arrivo' quando il principe Naris, zio dell'allora sovrano, lo prese sotto la sua protezione e gli commisiono' la realizzazione di un busto. In questo modo inizia la serie di statue reali che ancora possiamo ammirare a Bangkok: re Taksin, Rama I, Rama V e Rama VI, quest'ultima collocata all'ingresso del Lumphini Park. 
Statua di Rama VI

Nel 1934, a dieci anni esatti dal suo trasferimento in Thailandia, fonda la Scuola di Belle Arti di cui diventa docente e amministratore. Gli studenti sono sette, tra cui Fua Haripithak, Phimarn Moonpramook e Sittideth Saenghiran che saranno poi i protagonisti della scena artistica thailandese. Per un insegnante direi si tratti di un ottimo risultato... Il maggior pregio del suo metodo educativo fu l'abilità di far emergere la capacità creativa dei suoi allievi, indicando loro nuove strade da percorrere. I suoi studenti lo adorano e lui, nonostante la gloria, conduce una vita spartana, non essendosi arricchito assolutamente, tanto che i suoi allievi gli portano regolarmente del cibo. Il suo studio è oggi un museo e appare di stile monacale. 

E' importante anche la sua produzione di saggi fondamentali per l'arte thailandese: "Teoria dei colori", "Teoria della composizione", "Manuale di lessico artistico anglo-siamese", "Arte e cultura", "E' necessaria l'arte?", "Estremismi nell'arte" e "Nudo artistico" per citarne alcuni. 

Tra la fine degli anni '30 e l'inizio dei '40 realizza i monumenti alla Vittoria e alla Democrazia a Bangkok e una grandiosa scultura raffigurante Buddha a Nakhon Pathom. 
Democracy monument

Durante la seconda guerra mondiale il Giappone di fatto occupo' la Thailandia, che a quel punto si schiero' al suo fianco dichiarando guerra agli Stati Uniti. A seguito dell'armistizio dell'8 settembre, con cui l'Italia rompe l'alleanza con i giapponesi, Feroci viene arrestato. Il governo thailandese a questo punto offre all'illustre artista la cittadinanza in modo di non essere più considerato un esponente di un paese ostile. Così l'italiano Corrado Feroci diventa Silpa Bhirasri, dopo alcuni mesi di detenzione viene liberato nel 1944.

Uno dei suoi obiettivi era l'acquisizione di un linguaggio universale che fosse sintesi del significato più profondo dei capolavori delle diverse culture nazionali,  per sviluppare una nuova coscienza e una nuova arte al di là dei confini e delle ideologie.
«Tutti noi che siamo partecipi dello stesso universo spirituale, quando osserviamo un'opera d' arte in sintonia col nucleo dell'universo, anche noi a nostra volta ne entreremo in contatto e proveremo emozioni uguali senza avvertire la distanza di culture di paesi diversi» 
Nel 1949 si decise a rientrare a Firenze a causa delle condizioni economiche in cui si trovava. Ma resistette pochi mesi e appena il governo thailandese gli offrì uno stipendio più alto torno' a Bangkok e riprese l'insegnamento. In questi anni si fa promotore degli artisti suoi allievi sulla scena internazionale, anche grazie all'ingresso della Thailandia nell'UNESCO nel 1953 e porta le loro opere alla Tate Gallery di Londra e poi a Tokyo e New York dove ottengono riconoscimenti.

Tiziano Terzani racconta che negli ultimi anni le sue lezioni erano frequentatissime da studenti che vi partecipavano come ad una sorta di rito, rendendo omaggio al suo fascino. Sembra infatti che Silpa Bhirasri parlasse un thai grammaticalmente perfetto ma, non avendo mai perso le caratteristiche fonetiche del toscano, risultava del tutto incomprensibile. 

Credits: "Italians at the court og Siam", Piazzardi P., Beni di Betasiolo

ENGLISH VERSION

 On these days when pm2.5 pollution is skyrocketing I'm not going out or exploring like before. I take this opportunity to tell you the story of the man who founded modern Thai art.

It is said that many Thai people, especially students of the University of Fine Arts in Bangkok, visiting Florence before going to see the Uffizi go to the Cemetery of Allori to pay homage to the founder of modern Thai art, Silpa Bhirasri.

I imagine some of you readers will wonder how this illustrious personage found his eternal home on Italian soil. The answer is simple because he is an Italian, Corrado Feroci, who after a long time working and teaching in Thailand acquired his citizenship and changed his name.

Certainly Corrado Feroci was endowed with a great charisma and teaching skills, he founded the University of Fine Arts in Bangkok and a statue depicting him is placed at the entrance, the work of one of his most favourite students. Before an exam, students are used to pay homage to him.

I don't have the skills to go into the narration of his art, I just want to mention his biography, an extraordinary life.

Feroci moved to the then Kingdom of Siam in 1924 after winning a competition as a "medallist" for the national coinage of Siam. It is said that the beginnings were not simple, he clashed with the schematism that did not concern only the person but also the very concept of art, subject to canons consolidated for centuries. The turning point came when Prince Naris, uncle of the then sovereign, took him under his protection and commissioned him to make a bust. In this way begins the series of royal statues that we can still admire in Bangkok: King Taksin, Rama I, Rama V and Rama VI, the latter located at the entrance of Lumphini Park.

In 1934, exactly ten years after he moved to Thailand, he founded the School of Fine Arts of which he became lecturer and administrator. There are seven students, including Fua Haripithak, Phimarn Moonpramook and Sittideth Saenghiran, who will later become the protagonists of the Thai art scene. For a teacher I'd say this is a very good result... The greatest quality of his educational method was the ability to bring out the creative capacity of his students, showing them new paths to take. His students adore him and, despite his glory, he leads a Spartan life, not having become so rich that his students regularly bring him food. His studio is now a museum and appears in monastic style.

His production of essays fundamental to Thai art is also important: "Theory of Colours", "Theory of Composition", "Handbook of Anglo-Syamese Art Lexicon", "Art and Culture", "Is Art Necessary?", "Extremism in Art" and "Artistic Nude" to name a few.

Between the end of the '30s and the beginning of the '40s he created the monuments to Victory and Democracy in Bangkok and a grandiose sculpture depicting Buddha in Nakhon Pathom.

During the Second World War Japan actually occupied Thailand, which then sided with it and declared war on the United States. Following the armistice of 8 September, with which Italy broke its alliance with the Japanese, Feroci was arrested. The Thai government at this point offers the illustrious artist citizenship so that he is no longer considered an exponent of a hostile country. So the Italian Corrado Feroci becomes Silpa Bhirasri, after a few months of detention he is released in 1944.

One of his objectives was the acquisition of a universal language that was a synthesis of the deepest meaning of the masterpieces of different national cultures, to develop a new consciousness and a new art beyond borders and ideologies.

"All of us who are part of the same spiritual universe, when we observe a work of art in tune with the core of the universe, we too will come into contact with it and feel the same emotions without feeling the distance of cultures from different countries". 

In 1949 he decided to return to Florence because of the economic conditions in which he found himself. But he only lasted a few months and as soon as the Thai government offered him a higher salary he returned to Bangkok and resumed teaching. In these years he promoted his students' artists on the international scene, also thanks to Thailand's entry into UNESCO in 1953 and brought their works to the Tate Gallery in London and then to Tokyo and New York where they won awards.

Tiziano Terzani tells that in the last few years his lectures were attended by students who participated in them as a sort of ritual, paying homage to his charm. In fact, it seems that Silpa Bhirasri spoke perfect Thai grammar but, having never lost the phonetic characteristics of Tuscan, it was completely incomprehensible.

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